"Anche Brescia, Bergamo e Salerno potrebbero diventare città metropolitane, in aggiunta ai dieci centri (Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria più Roma che in quanto Capitale avrà però uno status speciale) già inseriti nella legge di riforma del ministro Graziano Delrio. L’annuncio è stato dato dalla ex relatrice della legge, la deputata del di Forza Italia Elena Cementero, che si è dimessa dall’incarico dopo l’annuncio del voto contrario dei berlusconiani. Con questo provvedimento scomparirebbe l’ente Provincia che sarebbe sostituita a pieno regime dalla città metropolitana entro il 1 luglio del 2014" [Corriere del Mezzogiorno].
La discussione parlamentare appena iniziata sulla riforma dei territori dimostra tutta la sua debolezza. Tra le varie proposte quella di allargare il numero delle città metropolitane a Salerno, Brescia e Bergamo, oltre le 10 già previste nelle regioni a statuto ordinario. E perché allora non tante altre, magari fino a trasformare tutte le province in città metropolitane?
Gli interessi di bottega allontanano il disegno di legge dalla finalità precipua della riforma: attribuire alle aree metropolitane gli strumenti necessari per gestire le grandi problematiche urbane.
PS: non se la prendano i cittadini di Isernia o Salerno, ma credo che il buon senso che alberga in voi sia in grado di distinguere le esigenze della metropoli da quelle dei vostri, tra l'altro stupendi, territori.